Il PARCO E IL PATRIMONIO BOTANICO

Il parco di villa Asquer si estende su una superficie di circa 23 ha e rappresenta un’area di rilevante importanza paesaggistica e culturale.

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L’AREA DEL PARCO

Articolata seguendo le aspirazioni del suo fondatore,  presenta una macrozonazione specifica: un’area dove, all’interno di una matrice boschiva tipicamente mediterranea, formata da quercus ilex e pinus halepensis, sono state acclimatate specie esotiche provenienti da diverse aree geografiche del pianeta; una superficie boschiva (circa 12 ha) costituita principalmente da pinus halepensis, quercus ilex, olea europea var. sylvestris e da arbustive appartenenti alla macchia mediterranea (pistacia lentiscus, phyllirea angustifolia); aree richiamanti i giardini all’italiana realizzate con l’impiego di essenze arbustive autoctone e da superfici dedicate alla coltivazione di fruttiferi.

All’interno di questo contesto “verde” si segnalano delle testimonianze storico-architettoniche, diverse fontane ornamentali e elementi artistici. Le palme presenti svolgono un ruolo di primo piano essendo impiegate come e veri e propri elementi architettonici nella “costruzione” di aree specifiche del parco. Rappresentano uno dei punti di forza del sito, 2100 palme provenienti da diverse aree geografiche del pianeta, ascrivibili a 24 specie differenti, un patrimonio botanico, culturale e paesaggistico di rilievo.

L’area del parco dal 1990 è sottoposta a tutela paesaggistica ai sensi degli artt. 136, 137 L. 42/2004.

L’AREA BOSCHIVA

Uno spazio vasto e articolato come questo necessita di una manutenzione continua e qualificata al fine di garantire l’attuale stato di fatto con l’obiettivo di preservare le risorse ambientali e architettoniche presenti, difendendole dall’inesorabile degrado che si innescherebbe a causa dell’incuria, tutelando, al contempo, il patrimonio, non solo culturale, dell’azienda.
L’area boschiva occupa circa il 41% dell’intera superficie.

È possibile suddividere questa area, fisionomicamente e qualitativamente, in tre settori:

Quest’area di circa 1 ha, dove, alle specie eliofile e termofile tipiche di questa regione (pinus halepensis, quercus ilex, olea europea var. sylvestris, pistacia lentiscus, phyllirea angustifolia, rhamnus alaternus), sono state affiancate specie esotiche provenienti da diverse aree geografiche del pianeta, dando vita ad un bosco artificiale che necessita di una adeguata manutenzione al fine di garantirne l’attuale struttura, equilibrio e aspetto. Questo, per permettere a specie con differenti gradi di rusticità e esigenze di coesistere e assicurare o migliorare l’effetto scenografico raggiunto.

Con un’estensione di circa 2 ettari il bosco è costituito da una pineta di origine antropica, lasciata evolvere in maniera pseudo-naturale, costituita nella sua componente arborea, da pinus halepensis e quercus ilex e, nella sua componente arbustiva, da olea europea var. sylvestris, pistacia lentiscus, phyllirea angustifolia, rhamnus alaternus, coerente con la situazione pedoclimatica.
L’aspetto e la struttura hanno subito un radicale cambiamento nel 2015 a causa di un evento meteorico che ha provocato l’abbattimento di numerose alberature, privando parte della superficie boschiva della copertura arborea. A seguito dell’evento calamitoso, la proprietà è intervenuta con delle piantumazioni 3/15 finalizzate all’inserimento di nuove specie arboree autoctone (quercus suber, ceratonia siliqua, olea europea) e arbustive (arbutus unedo, viburnum tinus) con l’intento di incrementare, quantitativamente e qualitativamente, le specie presenti.

Di circa 7 ettari del parco, è l’area più naturale della proprietà. Anche questa superficie è stata interessata dall’evento calamitoso del 2015 che ha determinato un parziale disboscamento, riducendo drasticamente la copertura arborea a pinus halepensis che la caratterizzava.

Dal punto di vista manutentivo le tre zone boschive necessitano di azioni differenti. La prima area, attraversata da tre sentieri in acciottolato è irrigata con regolarità al fine di garantire la sopravvivenza delle numerose specie presenti. Il puntuale apporto irriguo asseconda continui accrescimenti della vegetazione spontanea che va contenuta e gestita, al fine di abbassare il tasso competitivo nei confronti delle specie introdotte.

La seconda e la terza area boschiva vengono gestite centellinando al minimo gli interventi manutentivi, limitandosi a preservare la viabilità, a rimuovere gli alberi secchi e al contenimento delle infestanti erbacee.

I GIARDINI

I giardini e le aree verdi con i loro 8 ettari di superficie rappresentano un notevole impegno da sostenere per garantirne la corretta manutenzione e preservarne l’integrità e la salute. La presenza di tappeti erbosi (4.5 ha), di siepi formali di altezze differenti (circa 10 km), di palme (2100 unità), di numerosi elementi arborei e arbustivi e di una viabilità articolata e importante, richiedono interventi puntuali e costanti di irrigazione, fertilizzazione, potature, falciature, monitoraggio e contrasto delle patologie, rimozione delle infestanti e il mantenimento del decoro della viabilità.

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